domenica 19 maggio 2024

POST SCONCLUSIONATI

 Ieri giornata difficile, anzi difficilissima. E mi sono trovato a dover scrivere pensieri non dal PC ma dal cellulare, e volevo scrivere velocemente. Mentre dal PC posso correggere ciò che scrivo, dal cellulare diventa lungo e perdo la concentrazione e i pensieri sfuggono. Anche provando a dettare non si riesce a scrivere bene ciò che sento. Ma non cancello i post di ieri, perché nel bene e nel male sono frutto di emozioni, e per giunta post scritti in un momento in cui l'alcool ha avuto il sopravvento. In quei momenti più che scrivere avrei voluto registrare un vocale. Ecco i limiti di un blog. Non poter registrare, Dettare è possibile ma un conto è dettare lentamente  un conto è esprimere a fiume le proprie preoccupazioni.  Stamattina a mente lucida riesco al PC a scrivere. Sento angoscia e sento il bisogno di soffocare con l'alcool i mostri che vivono dentro di me. Per ora resisto, ed ho assunto il delorazepam sperando che mi dia sollievo. Quello  che mi differenzia da molte persone che soffrono come me, è che la mia sofferenza scaturisce da una situazione reale. Senza questa situazione reale, questa costante preoccupazione,  non c'è nulla ( almeno al momento ) che mi provochi questa angoscia. Sono sempre stato solare, di buon umore con gli altri. Adesso non ci riesco. Se capiterà in futuro ( ammesso che ci arrivi al "futuro" ) di dover sentire il bisogno di postare senza pc, i post saranno quasi sempre sconclusionati, perché scritti dallo smartphone e magari anche in una situazione alcoolica.




sabato 18 maggio 2024

Fuggire dalla realtà

 bugie dalla realtà fuggire non bugie non bugie che c**** di programma sto meglio ma non posso usare degli stratagemmi per risolvere i miei stati d'animo v*********












cazzo mon loyer scrivrre parykando

 perché vazzo no si puo scrivrrecpsrlandobmetda di rotti in calo 

NON CANCELLO

 cazzo non capisco perché non soa possibile scrivere aconb ka cvovece vazzo

ma non cancello quello che bho scrivo scritto ho septe scritto facendo le correzioni e adesoo ni sono rotto i coglion

basta io ho voglia di descrivere quuello che srmti nn s no pisso stsre dietro ad una chata a cui deco star dietro agli errori di scrittura perca metca

vaffanculo 


Non VOGLIO COMBATTERE NON VOGLIO COMBATTERE

 Non voglio combattere cazzo non voglio combattere e questo cazzo di Blogspot non mi permette di scrivere quello che vigkio fdire dek momento in i cio ko viglio ditre vaffanculo anchr diko nel momento in vuiblo vohliop dire. sono ubriaco cazzo e sti fcendo una faryica infermale e scrivere



L' ACCUMULO, CHE TI OPPRIME

 Voglio una esistenza francescana. C'è una cosa che mi angoscia. Il perdere tutto ciò che ho. Mi immagino il momento in cui sarò costretto a lasciare un tetto. L'angoscia che ho già vissuto vedendo scene di persone strappate dalle loro case e con tutti i loro averi gettati per la strada. Deve essere un dolore immenso, lo stesso, se non maggiore, di chi perde la casa per un evento naturale come terremoto, alluvione o altro. Ma un conto è un evento naturale che ti rende simile ad altri compagni di sventura uniti nella stessa tragedia e nello stesso dolore, un'altra cosa è subire il ludibrio di di altri mentre sei messo alla berlina e vedi tutto ciò che hai, gettato in mezzo ad una strada.

Purtroppo in questi anni ho cercato di liberarmi, regalando, molte cose come vestiti, libri, mobili oggetti inutili, ma più tento di liberarmi, più vedo indifferenza. Il liberarmi di oggetti mi rende più sereno, poiché nel  momento in cui mi capiterà ( perché lo sento ) di essere in mezzo ad una strada non avrò il ludibrio e la sofferenza di assistere  a questa violenza. 

Il problema è però familiare, perché se io combatto per francescanizzarmi ecco che la donna che amo profondamente, pur conscia del pericolo che stiamo correndo, o incosciente della situazione, al contrario continua ad accumulare. Perché ? Mi chiedo il perché !? Non riesce a immaginare una situazione di sgombero, Io si. Ecco perché voglio liberarmi regalando quello che abbiamo. Almeno eviteremo il ludibrio e la sofferenza di assistere alla distruzione.

Io per contro sapendo di essermi liberato di beni materiali, forse finalmente avrò il coraggio di fare quel passo estremo che per il momento non ho vigliaccamente il coraggio di fare.

IL CORAGGIO DI DIRE BASTA


 Invidio profondamente tutti quelli che hanno avuto il coraggio di dire basta e che hanno scelto di abbandonare l'esistenza. Purtroppo, almeno al momento, questo coraggio io non ce l'ho, ma penso che nel momento in cui tutto sarà compiuto, in qualche modo troverò il modo, magari affrontando situazioni pericolose in cui è facile rischiare. Non me ne vengono in mente nessuna al momento, ma se fossi nel Bronx non sarebbe difficile crearsi una situazione in cui qualcuno pone fine alla tua esistenza.  Si, sono un vigliacco. Un vigliacco che che non ha il coraggio di fare un gesto estremo. Per questo invidio tutti coloro che hanno avuto il coraggio di dare un taglio alle loro sofferenze.